Il fascicolo delle norme di attuazione piano regolatore esiste anche in versione cartacea, ottenibile presso l’ufficio tecnico comunale ad un prezzo di fr. 15.00. La richiesta può essere fatta direttamente tramite lo sportello virtuale.

La revisione del primo Piano Regolatore comunale di S. Antonino ha preso avvio nel 2004 con il licenziamento del Messaggio da parte del Consiglio comunale che accordò il credito necessario all’esecutivo per procedere in tal senso. Infatti, le diverse varianti apportate al primo documento resero necessario chinarsi sul rifacimento integrale dello stesso.

L’attuale Piano Regolatore comunale, dopo il necessario tempo di preparazione, alcuni incontri con i rappresentanti cantonali e il pianificatore, è stato presentato la prima volta alla popolazione il 2 ottobre 2007.

L’approvazione, dopo l’iter procedurale di pubblicazione, è arrivata in data 8 febbraio 2010 con la ratifica del Consiglio di Stato che ne ha sancito l’entrata in vigore.

La proposta pianificatoria scaturisce da una valutazione di tutte le problematiche che interessano il nostro territorio.

L’intento che dà forma all’aggiornamento dello strumento di pianificazione locale, si traduce, in termini strategici, in precisi indirizzi politici da attuare in maniera integrata, che possono essere enunciati come segue:

  • Adeguamento alle nuove norme legislative e agli indirizzi di PD
  • Mantenimento e razionalizzazione dell’attuale perimetro edificabile
  • Riordino delle singole destinazioni d’uso
  • Mantenimento di un’adeguata offerta di alloggi residenziali tramite densificazione
  • Organizzazione di elementi spaziali capaci di qualificare l’assetto del territorio edificato
  • Attrattività dell’area industriale
  • Gestione e risoluzione dei conflitti relativi alle infrastrutture

Valorizzazione delle componenti naturali e rurali delle aree non edificabili tramite una politica diversificata (zone palustri, aree agricole, area forestale, ecc…)

Questi si possono considerare gli assi portanti che dovranno regolare l’uso della risorsa suolo e garantire una ricaduta equilibrata e qualitativamente corretta delle pressioni e degli interessi che premeranno su l’evoluzione del territorio.

Gli indirizzi generali trovano applicazione specifica nei diversi comparti territoriali di cui è composto il Comune:

  • Area agricola nel Piano di Magadino
  • Area industriale-artigianale-commerciale in piano
  • Area mista artigianale e residenziale in piano lungo la strada Cantonale
  • Area residenziale in piano
  • Area residenziale intorno al Nucleo vecchio e collinare
  • Area boschiva e agricola sul versante del Monte Ceneri

Come si è già avuto modo di evidenziare, il problema a cui si deve fare fronte è rappresentato in prima istanza proprio dalla netta divisione morfologica e funzionale cui è soggetto il comprensorio amministrativo in esame: un approccio organico e incentrato alla ricomposizione di un disegno complessivo, che superi le eccessive cesure, vuole essere il segno che impronta gli strumenti attuativi di questo PR.

L’organicità auspicata dovrà essere perseguita oltre che per ricomporre le contraddizioni interne anche per inserirsi a scala regionale nella strategia di sviluppo sostenibile cantonale promossa dal PD.

1. Piano del paesaggio

Oggi il PR non deve essere visto come uno strumento atto a definire unicamente l’edificabilità, bensì come un indicatore di tutte le “esigenze” territoriali. Questo Piano è stato quindi elaborato tenuto conto in modo particolare dell’integrazione dello studio naturalistico (eseguito da uno studio specialistico), come pure di tutti gli aspetti legati al paesaggio dal profilo naturale e culturale e delle indicazioni territoriali d’ordine superiore (cantonale, PD, studio comprensoriale Piano di Magadino, zone soggette a pericoli naturali, ecc…). Sono state inoltre inserite delle zone protette che sottostanno alle leggi cantonali e federali.

2. Piano delle zone

Entrando nel merito delle scelte pianificatorie delle zone edificabili, la proposta di PR parte dalla valutazione della particolare conformazione del territorio comunale.

Schematicamente si può considerare il comprensorio suddiviso in tre fasce principali: la fascia di crinale; quella tra la collina e la pianura ai piedi del Monte Ceneri sino alla ferrovia, densamente urbanizzata, e la fascia, che dalla ferrovia si estende a nord verso il fiume Ticino, prevalentemente agricola.

Questa impostazione viene confermata e rafforzata, incentrando le possibilità di sviluppo insediativo nella fascia già urbanizzata, tramite una chiara distinzione degli utilizzi ammessi e densificazione della trama urbana.

Le parti di crinale e di pianura agricola vengono mantenute come aree di tutela ed elementi paesaggistici.

In merito a questo piano evidenziamo i seguenti aspetti:

  1. Si è proceduto alla verifica dei vari comparti territoriali al fine di stabilire se l’impostazione dello sviluppo comunale corrisponde alle esigenze della popolazione. Sostanzialmente il territorio si sta sviluppando secondo concetti stabiliti. Tuttavia, per alcune aree si sono rese opportune delle modifiche di zona, in particolare riducendo la superficie della zona mista in quanto a volte incongruente nel suo utilizzo.
  2. Si è ritenuto inoltre di semplificare la denominazione delle zone rinominando le zone R3 e R2 in zona residenziale intensiva e in zona residenziale estensiva.
  3. Gli aumenti degli indici di edificabilità, pur risultando interessanti, non creeranno scompensi né in potenzialità totali né verso i confinanti.
  4. Gli indici di edificabilità situati nell’area edificabile ma non costruibile della zona pozzo S2 potranno essere cumulati e trapassati.

Zona del Nucleo vecchio (NV)

Il piano propone:

  1. La ridefinizione del perimetro del nucleo inserito a PR;
  2. L’attenta valutazione degli spazi liberi che non devono essere compromessi da interventi edilizi;
  3. L’elaborazione di direttive e regolamentazioni per gli interventi edilizi, rinunciando a voler imporre vincoli troppo rigidi e normative edificatorie eccessivamente limitative o penalizzanti, ma comunque rispettose della natura storica del nucleo tradizionale.

Zona residenziale estensiva (RE)

Le zone residenziali estensive di collina sono mantenute. Vengono invece inserite come zone residenziali a carattere estensivo anche gli insediamenti residenziali che fanno da corona al nucleo vecchio e che degradano fino in piano.

Zona residenziale intensiva (RI)

Le aree attualmente destinate all’abitazione in pianura entrano nella zona residenziale intensiva. Si è optato per una semplificazione delle utilizzazioni di zona in modo da permettere uno sfruttamento più efficace dei comparti già urbanizzati.

L’obiettivo è di attuare quella densificazione auspicata non aumentando la superficie edificabile rispondendo così alle esigenze di sviluppo originate dalla posizione strategica per accessibilità e vicinanza ai poli regionali.

Zona Mista artigianale + residenziale

La fascia a ridosso della strada cantonale mantiene il suo attributo di copertura a carattere urbano, quindi di cerniera tra la zona residenziale intensiva, la strada cantonale e l’area industriale.

Per ovviare agli effetti dell’inquinamento fonico indotto dalla strada, oltre a limitare la destinazione ad uso residenziale, si prescrivono anche disposizioni di ordine edilizio per quanto riguarda l’orientamento dei manufatti.

Zona Industriale (I)

Tutta l’area mantiene la destinazione già prevista nel vecchio PR, escludendo tutte le attività moleste, come le istallazioni che per loro natura possono provocare esalazioni nocive di fumo, di gas maleodoranti e ricadute di pulviscolo come fonderie, raffinerie, depositi di carburanti e allevamenti industriali.

3. Piano del traffico

Il Piano del traffico presenta una struttura gerarchica delle funzioni stradali, e riprende sostanzialmente quello in vigore. In generale il Piano del traffico deve rispondere ai problemi di mobilità e di contenimento del carico ambientale con soluzioni pratiche ed efficaci. Esso rappresenta l’organizzazione della struttura viaria, sai per quanto concerne le strade carrozzabili sia per i percorsi pedonali e ciclopiste, come pure per posteggi pubblici e trasporti pubblici.

È stata inoltre pianificata una zona AlpTransit che si situa ad est del Comune di S. Antonino a confine con il Comune di Bellinzona – quartiere di Camorino.

4. Piano delle attrezzature e edifici d’interesse pubblico

Il Piano delle AP-EP subisce delle modifiche minime rispetto a quello in vigore. Sul piano sono indicate le aree di proprietà pubblica e terreni destinati ad essere acquisiti per migliorare lo sfruttamento di alcune destinazioni del Comune.

5. Inventario degli edifici fuori dalle zone edificabili

L’inventario degli edifici fuori dalle zone edificabili contiene l’esposizione e la valutazione della tipologia di questi edifici e si fa riferimento ai tipi di interventi concessi.


Tramite questa schedatura si è potuto determinare quali siano gli edifici meritevoli di protezione per la loro componente storico-culturale e l’intatta integrità architettonica, e quindi trasformabili per una politica attiva di valorizzazione del paesaggio, e quali invece non sono suscettibili di modifiche e per i quali sono ammesse solo opere in conformità alla LPT.

La normativa adottata disciplina gli interventi di recupero e le possibilità di trasformazione secondo il principio della conservazione della qualità e varietà del paesaggio rurale costruito, sancito anche dalla scheda di coordinamento di PD 8.5 “Paesaggi con edifici e impianti degni di protezione”.

6. Gradi di sensibilità

Questo strumento pianificatorio è stato aggiornato per completare in modo opportuno il PR attuale. Lo stesso scaturisce dall’ordinanza federale contro l’inquinamento fonico (OIF) del 15 dicembre 1986 che stabilisce la necessità dell’attribuzione dei gradi di sensibilità.

Normalmente i GS I e IV non vengono applicati, e le zone esterne alla zona edificabile sono di regola caratterizzate dal GS III.

A livello comunale si è proceduto a quanto sopra in base ai criteri dell’OIF è stato assegnato il grado di sensibilità “II” alle zone a carattere prioritariamente abitativo e alle aree riservate agli edifici pubblici, (zona nucleo, zona residenziale estensiva e intensiva) e il grado di sensibilità “III” è stato invece applicato alle zone miste (residenziali e artigianali), alle zone industriali, come pure alle case abitative ubicate al di fuori della zona edificabile.

Il nostro comune è interessato da varie fonti di rumore per le quali secondo la legge il proprietario deve provvedere al risanamento, compatibilmente con le risorse finanziarie e tenuto conto della proporzionalità.

7. Norme di attuazione

Le stesse specificano le regole generali sull’utilizzazione ed i parametri edilizi per ogni singola zona.

Rispetto alle precedenti si è operato innanzitutto per adeguarle e aggiornale al nuovo diritto cantonale e federale. A livello locale si è proceduto a sintonizzarle con gli obiettivi del piano: adeguamento degli indici delle zone, ecc..

8. Servizi tecnologici

Il comune ha realizzato le opere di canalizzazione previste dal vecchio piano generale delle canalizzazioni (PGC). Attualmente è in corso lo studio del Piano generale smaltimento acque (PGS) secondo le nuove disposizioni in materia.

Norme di Attuazione Piano Regolatore S.Antonino
15 Maggio 2017 - pianificazione
Piano Regolatore
27 Agosto 2014 - pianificazione
Norme di attuazione del Piano Regolatore
12 Ottobre 2012 - pianificazione
Programma di realizzazione
10 Ottobre 2012 - pianificazione